Diplomatosi nel 1934 all’Istituto d’Arte di Porta Romana di Firenze, dove in seguito insegnerà, Renzo Grazzini subisce fin dalla giovane età l’influenza di Ottone Rosai. Il primo dopoguerra segna un cambiamento radicale nella sua arte: dopo l’esordio legato al linguaggio geometrico–astratto, dal 1953 l’interesse si concentra infatti verso sintassi neorealiste. Vicino a letterati come Vasco Pratolini, Elio Vittorini e Romano Bilenchi, negli anni Sessanta la sua ricerca si sposta verso un personale espressionismo figurativo. Nella sua carriera partecipa alla VI°, VII° e VIII° Quadriennale di Roma e alla XXV° e XXVI Biennale di Venezia. Sue opere si trovano in collezioni private e raccolte pubbliche tra cui l’Hermitage di San Pietroburgo e la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze.

Grazzini Renzo-Pianura a San Giovanni

– titolo: Pianura a San Giovanni Valdarno

– data: 1960

– tecnica: olio su tela

– dimensione: 93×123 cm

– descrizione: Pianura a San Giovanni Valdarno è stato realizzato da Renzo Grazzini per la partecipazione al secondo Premio Masaccio (1960). Il dipinto, che nell’edizione vinse il secondo premio, presenta una rappresentazione del paesaggio valdarnese attraverso un linguaggio pittorico che predilige una costruzione attraverso rapide pennellate e forme appena abbozzate. Riduzione formale e colore risultano infatti essere gli strumenti linguistici privilegiati di un artista che gioca sull’equilibrio tra la realtà oggettiva e la soggettività. Proprio l’estremo e personale cromatismo costituisce uno dei punti forti di questa composizione che gioca su diversi piani in orizzontale: una sequenza schiacciata sul piano che viene rafforzata dall’uso di toni a contrasto. I colori chiari, di vaga ispirazione espressionista, aiutano l’artista grazie alla loro giustapposizione nella costruzione dello spazio in cui compaiono, ridottissime nelle forme, due case. Indagando la composizione lo sguardo non trova spazio né per il riposo e né un punto di fuga, ma sbatte continuamente sulle forme abbozzate dalle pennellate con le quali Grazzini restituisce una visione essenziale ma completa della pianura del Valdarno.