Mario Airò è nato a Pavia nel 1961 e studia a Milano dove con altri artisti ha animato lo spazio autogestito di Via Lazzaro Palazzi nella prima metà anni Novanta. Il fulcro della sua ricerca è lo spazio, che viene trasformato in atmosfera, utilizzando spesso musica e riferimenti cinematografici.

Partecipa alla 47a Biennale di Venezia nel 1997, alla 1a Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca e alla Biennale di Gwangju nel 2005. Ha avuto mostre personali e collettive in Italia e all’estero: nel 2001 espone in una personale alla GAM di Torino e nel 2000 alla Kunsthalle di Lophem. Hanno ospitato suoi lavori in mostre collettive, tra gli altri, il Castello di Rivoli, il Museum of Contemporary Art di Tokyo e lo S.M.A.K. di Ghent.

Airo Mario-Welcome-1997

– data 1997

– titolo Welcome to my monasterio

– tecnica installazione audio

– dimensione ambientale

– descrizione: Welcome to my monasterio è stata presentata nel 1997 in occasione della personale di Mario Airò a Casa Masaccio, mostra in cui l’artista propose una sintesi del suo linguaggio artistico basato sulla natura polisemica delle immagini, caratteristica che Airò spinge ai massimi limiti. L’installazione fungeva da invito alla narrazione per immagini creata nel percorso di mostra, di cui è qui possibile vedere alcune immagini, partendo dallo spunto del titolo dell’ultimo romanzo di Ernest Hemingway, Isole nella corrente. Le “isole” in questo caso sono Pontormo, Ezra Pound, El Greco, Hölderlin: uomini, artisti, letterati che con le loro vite raccontano al meglio questa sensazione di “essere nella corrente”, grazie al loro peculiare modo di affrontare la pratica artistica e la vita. Airò nei suoi lavori ha sempre dimostrato grande interesse per le situazioni di autoclausura, poiché legge l’isolamento come condizione creativa, condizione che i quattro personaggi scelti condivisero. L’installazione audio aveva la funzione, con la canzoncina Welcome to my monasterio, di invitare a visitare le diverse celle, a entrare dunque in un’altra dimensione in cui sentimenti e sensi assurgono a strumenti di conoscenza del mondo.

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