Giovanni Anselmo nasce a Borgofranco d’Ivrea nel 1934 e si avvicina alla pittura da autodidatta. Dal 1967 inizia ad esporre nelle principali mostre di Arte Povera e al 1968 risale anche la sua prima mostra personale sempre presso la Galleria Sperone di Torino. La fine degli anni Sessanta segna anche l’inizio dell’esperienza internazionale: è infatti invitato a “Prospect ‘68”, Düsseldorf, 1968; “When Attitudes Become Form”, Berna, 1969 e “Conceptual Art – Arte Povera – Land Art”, Torino, 1970. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1978, 1980 e nel 1990 dove vince il Leone d’Oro per la Pittura. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche nazionali e internazionali fra cui GAM di Torino, Museum of Modern Art di New York, Museum of Contemporary Art di Los Angeles e S.M.A.K di Ghent.

Anselmo Giovanni - il panorama intorno fin verso oltremare

– data: 1996-1999

– titolo: Il panorama intorno fin verso oltremare

– tecnica: installazione, pigmento blu e pietra

– dimensione: ambientale

– descrizione: Invitato alla mostra “Something old, something new, something borrowed, something blue” nel 1999 Giovanni Anselmo vi partecipa con Il panorama intorno fin verso oltremare, opera site-specific. L’opera, composta da una striscia di colore blu e un blocco di granito come a rappresentare il collegamento tra cielo e terra, trova il suo fulcro nel tema del colore blu e nella tensione verso l’altrove, parte integrante della ricerca dell’artista a partire dagli anni Sessanta. Prendendo spunto da una delle sezioni della mostra (something blue) Anselmo stende sul muro di Casa Masaccio del pigmento blu oltremare, così chiamato in riferimento all’origine del minerale anticamente importato in Europa da terre lontane, “al di là del mare”, e utilizzato per produrre il pigmento. In termini concettuali il colore permette all’artista di eliminare ogni riferimento spazio temporale per aprirsi all’infinito e all’altrove. Come alla ricerca di un altrove non definito, mentalmente oltre le pareti, l’opera indica una direzione, un desiderio costante di sondare luoghi inesplorabili.