2015Archivio

Beyond Environment

BeyondEnvironment_Gianni-Pettena-Clay-House-Salt-Lake-City-Utah-1972
Gianni Pettena, Clay house, during performance Salt Lake City, Usa 1972

Inaugurazione sabato 28 marzo
ore 17.00
presentazione dell’ edizione italiana del libro Beyond Environment
Palazzo d’Arnolfo_Museo delle Terre Nuove
Intervengono: Giovanni Bartolozzi, Lapo Binazzi, Gianni Pettena, Emanuele Piccardo, Amit Wolf,ù

Ore 18.30
opening
Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea.

Beyond Environment è un progetto di Emanuele Piccardo e Amit Wolf che indaga il concetto di environment attraverso il lavoro dell’artista Gianni Pettena, realizzato con il sostegno della Graham Foundation for Advanced Studies in the Fine Arts e della Woodbury University. L’esposizione a Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea, realizzata in collaborazione con la Regione Toscana e con il centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato nell’ambito del progetto regionale “ Cantiere Toscana Contemporanea”, rappresenta la prima tappa europea, dopo l’appuntamento espositivo presso LACE, Los Angeles Contemporary Exhibitions (2014). Il progetto Beyond Environment è formato da una esposizione, un libro in lingua inglese edito da Actar e l’edizione italiana curata dalla casa editrice plug_in.

Beyond Environment lavora sui diversi significati di environment, in Europa e America, tra arte e natura, nel decennio Sessanta-Settanta. Gianni Pettena agisce come un ponte tra le due situazioni. In Italia , formatosi più nelle gallerie d’arte (Sperone e L’Attico) che nella Facoltà di Architettura di Firenze, Pettena dialoga più che con i “radicali” ( superarchitetti) con artisti come Mario Merz e Jannis Kunellis. In America i rapporti sono con Kaprow e Matta-Clark, e in particolare con Robert Smithson, a partire dal periodo in cui Pettena si trovava a Salt Lake City, invitato dall’Università dello Utah nel 1972.

Il progetto confronta i differenti contesti, quello italiano e quello nordamericano, e gli aspetti della ricerca radicale in Europa e della land art e del happening negli USA . In Italia, i superarchitetti radicali agiscono nel clima della contestazione studentesca, dal ’63 al ’68, e “occupano” le piazze per narrare, attraverso l’happening e le performance, il proprio pensiero.

In America, il contesto artistico,consente un atteggiamento più autonomo. L’environment, teorizzato da Kaprow, è un ambiente fisico costruito in una galleria, che si espande sempre più verso l’esterno, per comprendere siti e contesti ambientali, precedendo e in consonanza con la prima land art: tra questi artisti emerge, per ricchezza di contributi critici e sperimentali, la figura di Robert Smithson.

Nel 1971, Pettena inizia la sua avventura americana a Minneapolis. Lasciato il background politico-culturale europeo del ’68 , rimane nel contesto urbano e introduce nella città elementi “naturali, come dimostrano le Ice House I e II, progetti con i quali sembra stabilire un dialogo con Fluids di Kaprow (un volume di ghiaccio realizzato a Pasadena nel ’67). Con Smithson, che aveva conosciuto a Roma durante la realizzazione di Asphalt Rundown,, dialoga sul rapporto tra opera e natura in una conversazione poi pubblicata sulla rivista Domus. L’uso di un elemento immateriale come l’acqua che si fa materiale, trasformandosi in ghiaccio, quindi in elemento tridimensionale, è una caratteristica del Pettena americano. Evidente anche nel progetto della Clay House (realizzato a Salt Lake City nel 1972), una casa della middleclass rivestita manualmente di creta, e così trasformata anche in uno statement linguistico ideologico.

Beyond Environment per Casa Masaccio/centro per l’arte contemporanea amplia i suoi contenuti enfatizzando il rapporto che lega Pettena e gli UFO a San Giovanni Valdarno, fin dal Premio Masaccio (1968), con l’intervento architettonico su Palazzo d’Arnolfo eseguito da Gianni Pettena, Dialogo Arnolfo- Pettena e l’happening del Gruppo Ufo, Chicken Circus Circulation, ovvero Happenvironment ovvero Superurbeffimero n.7. L’inserimento di nuovi materiali presenti solo nel libro, come le fotografie di Record, Fluids e gli score dei 18 happenings in six part di Kaprow, insieme alla serie della Spiral Jetty di Smithson fotografata dal curatore/fotografo Emanuele Piccardo.

Curatori

Emanuele Piccardo
Architetto, fotografo, regista, critico di architettura. Si occupa di critica architettonica attraverso le arti visive (fotografia, arte, cinema).Nel 2002 fonda la rivista digitale di architettura archphoto.it. Ha tenuto lezioni alla Princeton University, al Pratt Institute,al Politecnico di Milano, a SCI-Arc. Dal 2005 studia la Superarchitettura. Nel 2012 cura la mostra “Radical City” all’Archivio di Stato di Torino nell’ambito del Festival Architettura in Città. “Lettera22″(2009), film su Adriano Olivetti vince il XXIX Asolo Art Film Festival (Miglior Film sull’architettura); “Fango”(2012), film sull’alluvione alle Cinque Terre, vince l’Award of Excellence del Los Angeles Movie Award. Le sue fotografie sono conservate al MAXXI, alla Bibliothèque Nationale de France. Nel 2013 vince con Amit Wolf il grant della Graham Foundation for Advanced Studies in the Fine Arts per Beyond Environment.

Amit Wolf
Architetto, scrittore e curatore, si è laureatoa al Politecnico di Milano nel 2001. Nel 2012 è dottorato in Filosofia nell’ambito di Storia, Teoria e Critica dell’Architettura e dell’Arte all’UCLA. Ha curato mostre ed eventi a Los Angeles. Wolf insegna Teoria e Storia dell’Architettura a SCI-Arc. Precedentemente ha insegnato a Otis, alla Woodbury University e all’UCLA. Nel 2007 vince il Clinton Webb Award, nel 2012 il California Interdisciplinary Consortium of Italian Studies Award, nel 2013 vince, insieme a Emanuele Piccardo, il grant della Graham Foundation for Advanced Studies in the Fine Arts per Beyond Environment. Le pubblicazioni di Wolf si concentrano nelle sperimentazioni architettoniche italiane, nella teoria dell’architettura contemporanea. Il suo recente libro Fabrication and Fabrication (2014) esplora lo stato di avanzamento nell’uso dei robot in architettura.

Iniziativa realizzata con la collaborazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato nell’ambito del progetto regionale: “Cantiere Toscana Contemporanea”.

MATERIALI
1. INVITO >
2. BROCHURE >
3. ARTRIBUTE SEGNALAZIONE >

 

Ingresso gratuito / Orari: feriali 15- 19, festivi 10-12/15-19


Casa Masaccio
Centro per l’Arte Contemporanea
Corso Italia, 83 – 52027 San Giovanni Valdarno
Tel. 055 91.26.283
casamasaccio@comunesgv.it
www.casamasaccio.it

 

Precedente

Passaggi

Successivo

Isabelle Cornaro / Things